Nino Negri

Chiuro (Sondrio)

Nino Negri
Lombardia
La Nino Negri rappresenta oggi la realtà vitivinicola Valtellinese che meglio concilia tradizione e tecnologia. Per ottenere grandi risultati è necessario lavorare sempre con il massimo impegno ed investire continuamente in cantina e nei vigneti. Oggi la cantina conta 1500 barriques nuove di rovere francese e americano e ha completato la sostituzione delle grandi vecchie botti con più di 100 botti di dimensione diverse ma più piccole per permettere una maggiore selezione delle masse. La stessa cosa vale per le nuove vasche d’acciaio e per i vinificatori più moderni che ci permettono di implementare nuovi sistemi di vinificazione. Sono stati reimpiantati 11 dei 31 ettari di proprietà con nuove selezioni clonali di nebbiolo e nuovi sistemi di impianto a girapoggio. La storia della cantina è lunga un secolo e, di generazione in generazione, racconta di una forte volontà e di felici intuizioni; le due cose che hanno dato a questi vini l’opportunità di esprimere tutta la loro grandezza. Le origini dell'impresa risalgono al 1897, quando Nino Negri, originario di Aprica, in seguito al matrimonio con Amelia Galli, decideva di avviare a Chiuro l’attività vitivinicola. Nel 1925, la ditta veniva registrata alla Camera di Commercio di Sondrio e due anni dopo vedeva l'ingresso del figlio Carluccio, vero artefice dello sviluppo e della crescita qualitativa della ‘Nino Negri’. Nel 1946 veniva creata la ditta individuale Nino Negri di Carlo Negri avente come scopo ‘il commercio di vini ed uve con cantine a Chiuro e a Moniga del Garda. Nel 1958, la denominazione veniva nuovamente mutata in Casa Vinicola Nino Negri di Carlo Negri. L’Azienda di Chiuro passava dai 5-6 dipendenti del periodo anteguerra agli oltre trenta, ai quali si aggiungevano i molti lavoratori stagionali nella fase di vendemmia. Alla fine degli anni Sessanta, ormai chiaro che le due figlie Erina e Carla Negri non intendevano affiancare il padre nella conduzione dell'azienda, l'impresa veniva ceduta alla società svizzera Winefood. Il nuovo assetto, tuttavia, non avrebbe coinciso con una fase di prosperità per l'impresa e nel 1986 la Winefood decideva di cedere la Casa Vinicola Nino Negri s.p.a. al Gruppo Italiano Vini s.c.a.r.l., società cooperativa nata dall'unione delle aziende vinicole che erano state di proprietà del gruppo elvetico. Ripartiva così la storia di una delle più antiche cantine valtellinesi (che nel 1980 aveva assorbito la Pelizzatti e nel 1992 l'Enologica Valtellinese) puntando decisamente su una produzione di vini valtellinesi di qualità. Muovendosi all'interno dell'ormai maggiore impresa vitivinicola italiana, la cantina fondata da Nino Negri ha potuto negli anni seguenti sfruttare al meglio la ridefinizione del suo prodotto, che comprende diverse qualità di vini. È divenuta così il fiore all'occhiello del Gruppo Italiano Vini anche grazie al prestigioso lavoro dell’enologo Casimiro Maule (Enologo dell’Anno nel 2007), in carica fino al 2017, e da Danilo Drocco, che conduce ad oggi la casa vinicola.
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